SAI COSA HO LETTO?
“lauro”
di Evgenij Vodolazkin
La recensione di Maria Rosaria de Falco
Gruppo ELI-Lettori
Casa editrice
Elliot
Pagine
310
Prezzo
€ 14,50
La recensione
Il libro è ponderoso, nozionistico, si svolge in un luogo remoto, ed in un tempo estraneo. Il basso medioevo in Russia alla vigilia della scoperta dell’America, all’alba di una profezia che annuncia la fine del mondo. Il protagonista, bellissimo bambino sopravvissuto alla peste, nipote adorato di un nonno saggio, che tramanda il suo sapere e la sua fervida fede religiosa alla scrittura sulle cortecce di betulla, compagno di giochi di un lupo triste, è un personaggio davvero fuori del comune.
Pazzo e visionario, tenero con chi è ammalato, taumaturgo operatore di miracoli attraverso l’imposizione delle mani, severo con i potenti, inflessibile con sé stesso. Un uomo che nel corso della sua vita di medico cambia il nome per quattro volte, morendo con il nome di Lauro, il giusto. Un racconto nel racconto il viaggio a Gerusalemme, un’avventura simile a quella di Marco Polo, in compagnia di Ambrogio, un italiano che dei nostri compatrioti ha tutte le virtu’ e quasi nessun difetto. Un amico vero, in viaggio verso la capitale morale dell’epoca in cui il racconto è ambientato, Gerusalemme, al cui richiamo non ha potuto resistere nemmeno il poverello di Assisi, il santo degli umili, Gerusalemme, la città cui gli arabi non hanno dato un nome: per i musulmani Gerusalemme è semplicemente Al Quds, la Santa.
Ma per me Lauro è soprattutto un romanzo d’amore, l’amore del protagonista per la compagna Ustina, morta giovanissima, di parto. Un amore totalizzante, un dialogo ininterrotto, un racconto ed un commento sui fatti quotidiani e una riflessione sui massimi sistemi, il nome cambiato per assumere quello dell’amata, la capacità che ha il vero amore di sconfiggere anche la morte. Lauro è una storia che appare e scompare come un torrente carsico, scritto in maniera discontinua, ora contorta, ora semplice, quasi elementare, dove è la religione la quinta in cui si svolge la scena, mentre la Russia è il palcoscenico, eppure raramente mi sono così appassionata ad un romanzo, che mi sento di consigliare a chi ama leggere per conoscere altri tempi ed altri mondi.
Maria Rosaria de Falco
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