A 49 anni a Mauro viene diagnosticato un cancro, lo stesso che portò suo padre alla tomba 10 anni prima. Convinto di dover morire, Mauro pensa al suicidio ma non vuol farsi trovare sfigurato da un colpo di pistola, né con la lingua blu a penzoloni impiccandosi: decide quindi per la temuta operazione chirurgica, a rischio di incontinenza urinaria e impotenza sessuale: ma la successiva riabilitazione scongiura il peridolo, anzi, gli comporta imbarazzanti episodi di priapismo. Tra passaggi tragici e involontariamente comici, questa vicenda è punteggiata da qui pro quo e malintesi. Non ultime le riflessioni sulla tomba del padre che si era fatto seppellire a Caserta nello stesso loculo dei suoi genitori, per risogere con loro; una scelta che suscita le ire della mamma di Mauro, che tutto desidera tranne che risorgere coi suoceri! Avere a che fare con la morte, in questo libro, significa non solo avere a che fare con il terrificante Aldilà, ma anche con i tanti luoghi comuni, tabù e pregiudizi su morte e malattia che questa vicenda smaschera ridicolizzandoli.
Dialoga con l’autore:
Peter Exacoustos, sceneggiatore e regista