Proseguono le “Riletture dell’Antico” attraverso i testi degli autori. Con questo nuovo corso, il professor Cristiano Scagliarini propone la rilettura del I secolo a.C., il periodo cruciale della crisi della res publica Romana attraverso le orazioni e le opere filosofiche di uno dei più importanti protagonisti: “Cicerone: realtà e utopia negli scritti di un pater patriae”.
Cicerone, pur non avendo esercitato comando militare, venne chiamato pater patriae, dopo la sua vittoria su Catilina nel 63, a conferma della sua eminente dignità, acquisita non con la violenza e le armi, ma con la sola forza della parola.
Quando:
Il corso si sviluppa in sei incontri, a partire dall’11 ottobre, tutti i venerdì, dalle ore 18:00 alle 19:30.
Calendario:
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venerdì 11.10.2024: Un homo novus che farà parlare di sé.
Una ratio videtur: quicquid evenerit ferre moderate (Ad familiares, VI 21).
Una sola sembra la condotta da tenere: sopportare con equilibrio qualsiasi cosa accadrà.
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venerdì 18.10.2024: Contro gli abusi di un governatore corrotto: Verre.
At quae erat ista libido crudelitatis exercendae? (In Verrem, II 5, 56.145).
Ma che razza di smania era questa di esercitare la crudeltà?
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venerdì 25.10.2024: Cicerone smaschera Catilina.
Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? (In Lucium Catilinam, I 1.1).
Fino a che punto dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?
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venerdì 8.11.2024: Il triste periodo dell’esilio.
Conficior lacrimis sic ut ferre non possim (Ad familiares, XIV 4).
Sono sopraffatto dalle lacrime al punto da non poterlo sopportare.
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venerdì 15.11.2024: I difficili anni del primo triumvirato.
Unum genus est adversum nobis, eorum quos P. Clodi furor pavit. (Pro Milone, II 3).
Ci è avverso solo il gruppo di coloro che la follia di Publio Clodio ha alimentato.
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venerdì 22.11.2024: La res publica dei boni viri.
Concilia coetusque hominum iure sociati, quae civitates appellantur. (Somnium Scipionis, 13).
Le assemblee e le aggregazioni di uomini unite dal diritto, che sono chiamate Stati.
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venerdì 29.11.2024: La filosofia come medicina dell’anima.
Animus aeger semper errat: cupere numquam desinit (Tusc. Disp. III 5, libera citazione da Ennio).
L’anima afflitta va sempre errando: non cessa mai di desiderare.
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venerdì 6.12.2024: Contro la tirannia di Antonio: le Filippiche.
Defendi rem publicam adulescens, non deseram senex (Philippicae, XLVI 118).
Ho difeso lo Stato da giovane, non lo abbandonerò ora che sono vecchhio.