
Fanete è il protagonista immaginario di questo romanzo, un uomo che dall’infanzia alla vecchiaia trascorre la vita alla ricerca di verità e significati autentici attraverso le esperienze e gli accadimenti straordinari del suo vivere. Ambiente e scenario della sua storia, sono eventi antichissimi e leggendari, quali la guerra di Troia, le peregrinazioni di Enea con i suoi reduci troiani, la formazione dei primi nuclei di una civiltà agli albori nell’Italia dei popoli etrusco-latini. Fanete (nel nome, un presagio) è l’immagine stessa dell’aspirazione dell’essere umano al proprio miglioramento, alla conquista intellettuale e spirituale di una dimensione più elevata, che prevede anche dover stabilire una distanza da schemi prefissati, incrollabili convinzioni tradizionali e religiose e dai preconcetti, di cui spesso è testimone confuso o indignato. In qualche modo, il racconto stesso accompagna l’evoluzione dell’uomo, passando dallo scenario aspro e guerriero della Grecia arcaica, al mondo latino più contadinesco e naturalistico, dove lui cercherà di porre il seme raro del sentimento, della poesia, della compassione dando luogo ad un modello di cultura e di virilità più elaborato.
Dialogano con l’autrice:
Paolo Trevisani
Francesco Palombi