Una notizia in apparenza secondaria spinge un giornalista casertano trapiantato a Milano a recuperare dalla sua memoria personale, dagli archivi giudiziari e da un ampio numero di fonti una vicenda drammatica, una stagione di sangue culminata nel più feroce massacro di camorra degli ultimi 50 anni: la strage di Castel Volturno del 18 settembre 2008.
L’inchiesta si trasforma strada facendo in un viaggio a ritroso nel tempo, la rievocazione di storie germinate da un territorio di struggente bellezza, tra i Campi Flegrei e Castelvolturno, e un congedo sofferto e appassionato dal giornalismo, mestiere vissuto con carne e sangue. L’indagine che ne consegue ci riporta nel cuore di un Sud dove la cronaca si mescola con il mito e l’orrore con l’indifferenza.
È così che I diavoli dell’Averno è prima di tutto un canto d’amore al mestiere del cronista, a quel giornalismo militante e affamato di notizie che nasce in provincia, si nutre di rabbia e bellezza, e si consuma in redazioni precarie, notti insonni e verità cercate a ogni costo.
Il romanzo intreccia un’inchiesta civile e personale, i ricordi di gioventù da cronista e la discesa simbolica in un inferno moderno fatto di razzismo, vuoti istituzionali e impunità. Il lago — un tempo porta per l’Ade — diventa metafora dell’Italia dimenticata, in cui il sangue dei più deboli scivola via senza lasciare traccia.)
Modera Laura Mancini.
Ospiti:
Federico Ruffo, conduttore televisivo.
Antonio Pascale, scrittore.
