Sul finire di un pomeriggio qualunque, un uomo rifletteva. Chiuso nel suo ufficio, Mohammad Bitani, preside del campus, rileggeva attentamente la richiesta giunta quella mattina alla sua attenzione. Un ragazzo, iscritto al primo anno del corso di arte aveva chiesto il permesso di potersi trasferire in un’altra stanza del dormitorio, adducendo non ben precisati motivi personali. Quel ragazzo, Basser, 19 anni da poco compiuti, esile, imberbe, capelli neri e grandi occhi di un castano brunito, si trovava davanti a lui, rigido sull’attenti come un soldato convocato dalla massima autorità della caserma di appartenenza.
Dialogano con l’autore:
Francesco Serra di Cassano
Claudio K. Gallone