
Il volume è nato con l’intento di dare ordine e ricostruire un percorso artistico che dagli anni Ottanta ad oggi ha visto, nel tema del paesaggio, un filo di affezione, un modo per lasciarsi interrogare in modo eclettico, mantenendo tuttavia una direzione coerente e coesa. Attratto anche dal contesto urbano – che ha indagato con progetti specifici di mostre dedicate alle città di Praga, Roma, Verona e Napoli – è tuttavia al paesaggio naturale che Paolini ha indirizzato le sue più costanti ricerche artistiche, sicuramente condizionato dalla peculiare posizione del suo atelier – fra i margini di Grosseto e di Castiglione della Pescaia, luogo in cui la natura gli ha sempre suscitato pensieri legati alla vita reale. Le sette sezioni nelle quali è suddiviso il volume propongono alcuni sentieri trasversali, anche cronologicamente, che ci permettono di seguire Paolini nelle sue narrazioni attraverso una selezione di opere significative che le hanno caratterizzate. Un percorso che attesta come alcune tematiche abbiano attraversato e siano state indagate a più riprese nel lungo percorso artistico, proponendo suggestioni che scandiscono la quotidiana costruzione e custodia della relazione che l’uomo da sempre tesse con il creato, la natura, la storia, la dimensione spirituale. Un’ultima parte del volume, con l’elenco delle opere, ha invece un carattere più inventariale; lungi dal voler essere esaustiva, essa può essere considerata come un primo passo fondamentale per la ricostruzione storica e scientifica del catalogo generale dell’artista.
Dialogano con l’artista:
l’editore Francesco Palombi
il critico d’arte Duccio Trombadori
la storica dell’arte Marta Paolini
Mostra a cura di Marco Pezzali