"Una vita perbene" di Piergiuseppe Palombi

Quando

11 Giugno 2025    
18:00 - 19:30

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Dove

Libreria ELI
Viale Somalia 50/A, Roma, Roma, 00199, Lazio

Tipologia evento

Non è facile scrivere un’introduzione per lo scritto di tuo padre eppure tocca. State per entrare nella vita di un uomo comune al quale sono accadute cose comuni e non, che si è sempre portato molto bene gli anni e che tutto a un tratto si è guastato dalla testa ai piedi, in un baleno ha cambiato pianeta e ha lasciato me a scavare tra i cocci. Fine settembre 2009, dalla casa di Gora (frazione, anzi borgo antico, tra Bellano e Vendrogno sul lago di Como dove si va da sempre per ragioni che leggerete, papà ci si ritira ogni anno dalla primavera all’autunno, mamma non c’è più da diciassette anni) torniamo insieme a Milano, papà sta bene, come sempre si è portato alcune cose da sistemare, da aggiustare, inoltre vuole restaurare il magnifico secretaire di suo padre, arrivato dalla Palombella (Roma, Pantheon, dove per quasi due secoli hanno vissuto i Palombi). A parte qualche acciacco 89 anni, anzi quasi 90, non glieli dà nessuno, abbastanza forte ancora, lucido polemico caustico ironico curioso, ma al lago si è sentito debole, il suo medico (Andrea Vitali, sì lo scrittore, che papà conosce più o meno da sempre) viene a visitarlo e gli prescrive un ricostituente gagliardo, a qualche giorno dalla prima somministrazione il miglioramento è clamoroso, scriverò ad Andrea sul telefonino ‘resurrezione! grazie’. Appena rientrati a Milano mi dà un pacco di fogli scritti a macchina: hai voglia di leggerli? dice con desiderio di approvazione mascherato da reticenza. Sono stata sveglia tutta la notte ridendo e piangendo, dentro c’era storia patria raccontata con l’ironia e il disincanto che gli appartengono, e tutta la vita sua, la nostra, di noi tre più i cani intitolato 1919-2009, tutto condito da osservazioni e riflessioni tenute in così stretto riserbo da costituire delle sorprese e qualche sassolino tolto dalle scarpe. Il 5 dicembre 2009 avrebbe compiuto 90 anni, tra le sue carte ho trovato un foglio-calendario dove sul 5 dicembre 2019 c’era scritto a matita 100, ci sperava? ci contava? Per come stava avrebbe potuto benissimo raggiungere il secolo e ci avrebbe goduto. Aveva tanto da raccontare, per me era l’archivio, il vocabolario, il dizionario etimologico, quello dei sinonimi e contrari, il libro di storia, quello di scienze e di chimica, il manuale di medicina, farmacia e anatomia, era la tenerezza dei pensieri affettuosi dentro a un roveto, il timore che potesse succedermi qualcosa travestito da noncuranza, la gioia mascherata da fastidio con gli occhi che ridevano quando arrivavo inaspettata. Era l’ironia romana che non permette nemmeno al Papa di stare su un piedistallo, era la voce calda, bassa, rotonda da doppiatore della quale le compagne di scuola si innamoravano al telefono, una voce come quella di Sordi, Proietti.

Dialogano con l’autore: 

Fabio Isman, giornalista e scrittore

Silvia Palombi, scrittrice

Francesco Palombi, editore

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