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“il ragazzo che amava shakespeare”

di Bob Smith

La recensione di Sara Schivazappa

Copertina libro-il ragazzo che amava shakespeare-bob smith-eli libreria indipendente

Casa editrice

Guanda

Pagine

322

Prezzo

€ 18,00

La recensione

” Ho ripreso in mano questa storia dopo alcuni anni. Avevo voglia di ritornare a quell’atmosfera mista di malinconia, tenerezza e rinascita che mi aveva consegnato questo gentile, prezioso libro.

Bob Smith nasce in America in un paese che ha lo stesso nome del paese natale di William Shakespeare: Stratford. Non upon-Avon ma in Connecticut, USA. Un destino era segnato. Racconta una storia vera, la sua. È la storia di un’infanzia solitaria e triste di un bambino fragile gravato dall’aiutare i propri genitori, angosciati e addolorati, nella cura della sorellina gravemente ritardata. Bob è un bambino troppo piccolo per sostenere una madre disperata e un padre reso distante dal peso del dolore.
Ma per fortuna, come a volte miracolosamente accade anche nella vita reale, all’età di dieci anni Bob riceve dal bibliotecario del suo paese Il mercante di Venezia. E i suoi occhi si fermeranno su un verso che gli cambierà la vita: “In sooth I know not why I am so sad.”, “In verità io non so perché sono così triste”… Tra le parole di Shakespeare aveva improvvisamente trovato qualcuno che parlava di lui, che sapeva di lui, delle sue tristezze di bambino che non trovava un suo posto tra l’umore cupo di casa, o a scuola dove sentiva di non appartenere.
Pochi anni dopo, quando era già teenager, l’American Shakespeare Festival si trasferisce a Stratford e Bob trova un posto come aiuto dietro le quinte. Sera dopo sera, spettacolo dopo spettacolo, la sua passione prese forma.
Improvvisamente c’era un modo di poter stare nel mondo. Un modo che faceva superare le proprie difficoltà e i limiti del conformismo dell’America degli anni ‘50.
Smith lascerà casa per seguire il Festival e da allora in poi insegnerà la poetica di Shakespeare, nelle università, nelle scuole di recitazione, nelle prigioni e nei centri per anziani, evidenziandone l’eterna contemporaneità e aderenza alla vita di noi tutti.

Con una prosa dolce e lirica, sempre tenera anche quando tocca la tristezza dei ricordi, dei rimpianti, della vita che non si può più recuperare, Smith ci racconta di una vita salvata dall’arte. È dunque una storia di infinita speranza e positività, tanto più preziosa in questo nostro tempo. I racconti si alternano, muovendosi tra presente e passato, le lacrime si mescolano ai sorrisi, e tutto il romanzo è puntellato dai passaggi e dalle scene dei famosi capolavori del più grande degli scrittori. Shakespeare echeggia ovunque e questo libro è anche spontaneamente un tributo; un tributo che lui stesso si sarebbe commosso nel leggere.”

Sara Schivazappa

Copertina libro-il ragazzo che amava shakespeare-bob smith-eli libreria indipendente

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