“Tresa è stata educata dal padre al silenzio e al rigore. In tutto lei deve assomigliare a Gero, il suo fratello gemello: stessi abiti e stessa compostezza. Del suo essere femmina a nessuno sembra importare, fino al giorno in cui suo padre parte per lavoro e lascia lei e Gero da una zia. Da quel momento il rapporto con il fratello si fa turbolento…”

Il libro si fa leggere tutto d’un fiato, con una scrittura coinvolgente e appassionante che ci trasporta in un universo profondamente femminile nel quale è difficile non rimanere piacevolmente incastrati.

L’autrice racconta la crescita di Tresa in maniera profonda e intima, tra i momenti di luci e ombre che essa comporta. Le trasformazioni del suo corpo, comparato goliardicamente a quello di un’acciuga – troppo sottile, troppo piatto – coincidono con quelle dello spirito. Un libro ricco di silenzi in grado di urlare e di urlarci tutta la verità. Ci immergiamo letteralmente nella lettura e ne usciamo con una storia viva e sincera tra le mani.