SAI COSA HO LETTO?

Jimi Hendrix a Leopoli

di Andrei Kurkov

Casa editrice

Keller 2022

Pagine

400

Prezzo

€ 18,50

 

La recensione

Terribile leggere un libro che parla di un paese prossimo a sparire. L’Ucraina che ci racconta Andrej Kurkov non esiste più. 

Non esistono più città intere, una generazione di uomini sta sparendo, milioni di donne e bambini sono scappati via. Il libro racconta, in maniera struggente e disincantata, tante storie su una serie di personaggi, che Verga avrebbe chiamato i vinti, una generazione di perdenti, passati dalla cappa del socialismo reale ad una miseria accettata con rassegnazione, che vivono in case al di sotto di qualsiasi dignità, e si arrabattano in mestieri che definire fantasiosi è un eufemismo. 

Sono ex hippies, ancora abbigliati alla moda degli anni ‘60/70, i capelli lunghi ed i cappelli a tesa larga, fermi alla rivoluzionaria musica rock di Jimi Hendrix, alla sua magistrale chitarra, ai suoi testi pieni di amore e rabbia. Tutti gli hippies sono stati sorvegliati in passato da un funzionario del KGB, che, crollato l’impero sovietico, si ritrova solo, senza più ragion d’essere, anche lui un relitto della Storia, in sella ad un motorino giallo, allevatore per diletto di piccioni, che stringe amicizia con i suoi ex sorvegliati. 

Con i quali condivide l’amore per la musica rock, ed una purezza di cuore quasi incredibile in un ex aparatnicick. Perché i personaggi del romanzo hanno in comune, dal primo all’ultimo, la stessa innocenza, la capacità di darsi agli altri, un inconfessato bisogno di amore. 

Ed è proprio questo amore ad avere la meglio in una situazione di miseria esistenziale, l’amore che nasce tra una ragazza allergica al denaro che lavora in un cambiavalute ed un giovane che si guadagna la vita facendo espellere i calcoli renali guidando una vecchia Opel sulle strade dissestate e piene di buche di Leopoli, l’amore che spinge un ex parrucchiere alcolizzato a prendersi cura dei senzatetto per arrivare al cuore di una donna amante delle piante grasse e dei pesci rossi, l’amore che fa ritornare ad Odessa un marinaio spiaggiato a Leopoli, responsabile di tempeste magnetiche, gabbiani assassini, suicidi inspiegabili. 

Tutti i personaggi e tutte le storie si svolgono nel grembo di Leopoli, città dal passato asburgico, mitteleuropeo, condannata un lento disfacimento ai tempi del comunismo sovietico per il suo guardare ad Occidente, risorta ai suoi fasti antichi in questi ultimi venti anni di appartenenza ucraina, ed oggi chissà a quale futuro destinata.

Recensione a cura di Maria Rosaria de Falco

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