RECENSIONE
di TONIA
Libraia | Content Editor
L’ Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
di Marilù Oliva
«Narrami, o musa, dell’eroe dal multiforme ingegno, che tanto vagò, dopo che distrusse la Rocca sacra di Troia”
Uno degli incipit più famosi della storia della letteratura che solcando i mari, le civiltà e i secoli è giunto fino a noi in tutta la sua forza. Ce la raccontano così l’Odissea, come la storia di popoli e di guerrieri, ma soprattutto come la vicenda di uomini, di maschi, per intenderci.
E infatti eccolo lì, Omero non perde tempo e sistema in pole position l’eroe dal multiforme ingegno, il grande Ulisse, colui che dopo tanto peregrinare e un’infinità di gesta eroiche riuscirà a far ritorno ad Itaca.
Nel nostro immaginario l’eroe è il combattete senza paura che stringe le mani nodose intorno alla sua lancia o ancora colui che grazie alla sua scaltrezza e forza d’animo riesce a vincere il nemico.
Ma ci siamo davvero chiesti dove sarebbe Ulisse senza le donne dell’Odissea? Cosa sarebbe questo poema senza le meravigliose figure femminili che lo costellano? Senza dubbio sarebbe un’altra storia. Sono loro che accendono la scintilla e fanno sì che il multiforme ingegno trovi la sua ragion d’essere. Parliamoci chiaro, senza di loro, dopo la storia del Cavallo, tutti dritti a casa e addio sogni di gloria per il caro Ulisse e tutta la compagnia di Argo.
Il libro di Marilù Oliva, “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre”, ce lo racconta davvero bene. L’autrice sposta letteralmente l’occhio di bue dall’eroe alla donna, anch’ella eroina, anch’ella dilaniata da conflitti che si combattono tutti nel tortuoso e personalissimo campo di battaglia interiore.
Belle, fragili, astute, regine, maghe, schiave, tutte diverse e tutte accomunate dall’unico vessillo che portano sul petto con fierezza: l’amore.
Un amore verso Ulisse che per ciascuna assume forme diverse: quello di moglie, quello di nutrice, quello di amante e ancora l’amore immaturo, l’amore fedele, l’amore ossessivo, l’amore ingannevole.
Una visione del tutto insolita e originale di uno dei poemi dei quali credevamo di sapere e di aver letto tutto da ogni punto di vista. Una rilettura in prosa di tante voci che si levano all’unisono in una polifonia intensa, vera e profonda, quella della Donna
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