Recensione

di Tonia Parlato

Libraia | Content Editor

QUANDO TUTTO è DETTO

di Anne Griffin

Se dovessi mai arrivare ad avere ottant’anni, vorrei farlo con la consapevolezza e con la lucidità di Maurice, il protagonista di questo romanzo. Siamo in Irlanda, seduti al bancone del bar di un albergo e Maurice beve. Il suo non è un atto sterile, non sta scaricando nell’alcol le sue frustrazioni e le infelicità di una vita. Al contrario le sta chiamando a raccolta per celebrarle, per dar loro un compimento.
Cinque brindisi rivolti alle cinque persone più importanti della sua esistenza, quattro delle quali non ci sono più. Lui gli è sopravvissuto e questo lo ha decisamente reso l’uomo che è. Tutta la sua esistenza ci viene raccontata da lui brindisi dopo brindisi: l’infanzia, l’adolescenza con i problemi a scuola, il lavoro usurante, il dolore, l’amore, la comprensione e la cieca logica del dio danaro. Nel farlo, celebra la vita e al tempo stesso la perdita irreversibile, la morte.

Sì perché questa è una storia dove c’è la morte. Ma non lasciatevi ingannare. Per quanto la signora di nero vestita danzi sulle pagine e le costituisca, questo libro ha il potere di non intristirci. Non riesce a farlo, per quanto sia commovente. Il lirismo di questa storia, la capacità con cui assume i tratti di una lieve poesia, è senza ombra di dubbio la sua dote principale: il racconto di un’esistenza comune descritta con straordinaria memorabilità. Maurice, Sadie, Noreen sono tutti personaggi che non si dimenticano.

L’esordio di Anne Griffin non lascia indifferenti: con una scrittura magnetica e coinvolgente, l’autrice irlandese ha scritto uno di quei libri bellissimi che fanno male per il tipo di umanità sincera e profonda che sono in grado di trasmettere. Maurice si svela e ci svela i suoi segreti piano piano ed è stato il personaggio che forse più di tutti è stato in grado di restituirmi l’idea dell’amore adulto senza per questo scalfirne o sminuirne l’intensità. Quello che prova per Sadie, anche e soprattutto quando rimane solo, senza di lei, è un tipo di amore che ciascuno di noi si augura di vivere: incorruttibile, che non si scalfisce quando i corpi si stancano e gli anni da vivere sono meno di quelli vissuti.

Vivere per lui diventa insopportabile. Allora che si fa? Quello che di più ovvio e più assurdo gli resta da fare. Tra colpi di scena, eventi che non ci aspettavamo ma che poi danno un senso a tutta la storia e l’affetto che alla fine ci lega a quasi tutti i personaggi, “Quando tutto è uno di quei libri in cui il cerchio si chiude e tutto va come sappiamo che sarebbe andato. Una lieve ma forte carezza sul viso.

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